Non poteva non essere dedicata alla memoria di Franco Barbieri, storico dell’arte recentemente scomparso, la presentazione del volume “Vincenzo Scamozzi teorico europeo”, opera pubblicata dall’Accademia Olimpica in collaborazione e con il sostegno del Comune di Vicenza. L’appuntamento si è svolto giovedì 10 novembre nella Sala Stucchi di Palazzo Trissino, sede municipale.
Finissimo conoscitore dell’architetto vicentino e della sua visione innovativa, Barbieri è stato il curatore di questo interessante volume insieme a Maria Elisa Avagnina e Paolo Sanvito: studiosi che compaiono anche tra gli autori dei testi raccolti nelle 336 pagine dell’opera edita dall’Accademia, al fianco di Filippo Camerota, Loredana Olivato, Hubertus Günther, Martina Frank, Werner Oechslin, Andrew Hopkins, Carmelo Occhipinti, Konrad Ottenheym, Hans W. Hubert, Barbara Arciszewska e Luca Trevisan.
A lungo penalizzato dall’ombra lunga di Andrea Palladio, del quale completò alcune opere (tra cui il Teatro Olimpico, ideandone le celebri scene lignee), l’architetto vicentino è stato ricordato in Sala Stucchi, al chiudersi delle celebrazioni per il quarto centenario della sua morte, dagli accademici Maria Elisa Avagnina, Antonio Foscari Widmann Rezzonico e Fernando Rigon Forte, dopo gli indirizzi di saluto del sindaco Achille Variati e del presidente dell’Accademia Gaetano Thiene.
Ai tre esperti, dunque, il compito di ricostruire il profilo umano e artistico, nonché la “fortuna” nei secoli, di questo straordinario talento del Rinascimento: vicentino d’origine, ma dotato – come sottolinea il titolo del volume – di quel respiro europeo che fu ricordato, nel settembre 2015, in apertura delle celebrazioni scamozziane e dell’annuale attività accademica, proprio da Barbieri, all’Olimpico, in una dottissima e piacevolissima “lectio”, nella quale mise a confronto le figure di Scamozzi e di Palladio.
Quel respiro si ritrova nelle pagine del volume, nel quale studiosi di diverse nazionalità danno voce a prospettive differenti sul grande architetto, arricchite da nuovi studi e da innovativi spunti di riflessione, preziosi per comprendere più profondamente il ruolo avuto da Scamozzi, “teorico europeo”, nello sviluppo dell’architettura sia come disciplina squisitamente tecnica sia come espressione della creatività umana.

Nella sezione Gli interventi, riportiamo l’introduzione al volume firmata, a nome dell’Accademia, dal vicepresidente Cesare Galla

Quando Barbieri scoprì il genio di Scamozzi