“Un incontro positivo, che ci ha permesso di ricordare il significato e il ruolo della nostra Istituzione e di ricevere, da parte dei candidati sindaco di Vicenza, precisi impegni in merito alle criticità che da troppo tempo stiamo affrontando”. Con queste parole il presidente dell’Accademia Olimpica, Gaetano Thiene, ha commentato il dibattito pubblico che giovedì 31 maggio, a palazzo Chiericati, ha visto lo storico sodalizio vicentino confrontarsi con i sei candidati in lizza: Filippo Albertin (Potere al Popolo), Leonardo Bano (No Privilegi Politici), Otello Dalla Rosa (coalizione di centrosinistra), Franca Equizi (Grande Nord), Andrea Maroso (Siamo Veneto) e Francesco Rucco (coalizione di centrodestra).
“A tutti loro – ha proseguito Thiene, portavoce dell’Istituzione insieme al segretario Mariano Nardello – abbiamo chiesto di dichiarare la propria posizione in merito alle principali ‘sofferenze’ dell’Accademia: la mancanza di una sede adeguata, peraltro promessa da tempo (e individuata in un’ampia area di palazzo del Territorio); l’estromissione dall’uso dell’Odeo dell’Olimpico, del quale siamo stati privati per scelte organizzative imposte dal Comune; la completa esclusione dalla programmazione degli Spettacoli Classici; l’urgenza di un protocollo d’intesa che regoli i rapporti fra noi e il Comune; la necessità di un apporto finanziario alla nostra attività; e, ancora, l’impegno a far sì che l’assessore alla Cultura, chiunque sia, non ottenga una delega in bianco da parte del Sindaco”. Il tutto tenendo comunque presente, quale indispensabile premessa sottolineata dal segretario Nardello, “come per l’Accademia, per sua stessa natura, la cultura non si misuri in numero di visitatori di una mostra, ma sia prima di ogni altra cosa una condizione dello spirito; come l’obiettivo di una politica culturale non debba essere il turismo, che ne potrà invece essere una conseguenza; e come l’Accademia, pur dipendendo da tutti, non sia di nessuno e intenda continuare ad essere coscienza critica, al di sopra delle parti”.
Le istanze della storica Istituzione vicentina, dunque, spaziano da aspetti strettamente materiali e organizzativi ad altri politici e di principio. Alla soluzione di tutte queste urgenze i candidati hanno garantito il proprio appoggio, sulla scia di un dialogo rinnovato e di un’attiva collaborazione.
“Sposo le istanze dell’Accademia” ha dichiarato Albertin, che ha insistito sulla necessità di scegliere un assessore “con competenze culturali e non da ‘signor sì’ o commercialistiche” e di “dare alla cultura un ruolo trainante e non residuale”. “Mi sta a cuore l’Olimpico” ha dichiarato dal canto suo Bano, che ha ricordato come “riqualificazione della viabilità” e “valorizzazione delle associazioni” siano tra i capitoli del suo programma.
Pieno appoggio da parte di Otello Dalla Rosa a tutti i punti segnalati dall’Accademia. Dopo aver ricordato il suo progetto di proporre Vicenza a “capitale della cultura” per il 2022, il candidato si è espresso anche sull’assessorato: “Voglio intorno a me persone in gamba, ma dico no a deleghe in bianco – ha dichiarato –. Sarò sindaco a tempo pieno e una delle priorità sarà seguire anche le politiche culturali”.
“Cultura al primo posto” e pieno appoggio all’Accademia e alle sue istanze anche da parte di Franca Equizi, che ha promesso “un assessore esperto, che faccia conoscere tutti i beni della nostra città, non solo Palladio”, con un occhio di riguardo ad un turismo che non si limiti al “mordi e fuggi”.
Piena disponibilità su sede, stagione dei classici e protocollo anche da Maroso, che in merito al più volte chiamato in causa “affaire Baricco” ha proposto una revisione (“Anche Baricco può offrire molto, ma parliamone insieme”), ribadendo, sul piano finanziario, l’intenzione di trattenere in Veneto i proventi delle tasse oggi distribuiti a livello nazionale.
No a deleghe in bianco, infine, anche da Rucco, che punta a dotare la politica vicentina di una “cabina di regia della quale – ha dichiarato – auspico faccia parte l’Accademia, anche nella scelta del direttore artistico della stagione”. Apertura al dialogo pure sulla redistribuzione degli spazi utilizzati dal Comune e dell’Odeo, “senza buttare il progetto Baricco, ma riorganizzandolo perché l’Accademia possa avere lo spazio per le sue attività”. Impegno, infine, per un protocollo d’intesa e per un capitolo del bilancio comunale appositamente dedicato all’Istituzione.
La parola è quindi passata a Maria Elisa Avagnina, coordinatrice della Commissione che l’Accademia Olimpica ha attivato per l’elaborazione dell’auspicato protocollo con l’Amministrazione: “Stiamo studiando il passato – ha concluso – per porre le basi di un’intesa nuova”.
Il presidente Thiene ha chiuso l’incontro ricordando ai candidati come Vicenza abbia nell’Accademia Olimpica “un asso nella manica per la sua internazionalizzazione, con la sua cultura trasversale rinascimentale”.