Il sindaco Giacomo Possamai e l’assessore alla cultura, al turismo e all’attrattività della città Ilaria Fantin hanno annunciato la nuova direzione artistica del 77° e 78° Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Olimpico di Vicenza. L’incarico è stato assegnato Ermanna Montanari e Marco Martinelli, scelta che incarna una nuova prospettiva, focalizzandosi sulla partecipazione corale come elemento chiave del progetto artistico.

«Il Teatro Olimpico sarà nuovamente il palcoscenico dell’edizione annuale del celebre festival dei Classici, che da quasi ottant’anni accompagna Vicenza. Siamo estremamente felici e onorati di annunciare oggi i due direttori artistici che hanno una profonda conoscenza e affetto per la nostra città. – spiega il sindaco Giacomo Possamai – Già protagonisti sul palco del Teatro Olimpico nel 2010 con una personale a loro dedicata dall’Accademia Olimpica durante Il Laboratorio Olimpico, tornano a Vicenza nel ruolo di direttori artistici. La loro presenza in città segna un nuovo capitolo per il Ciclo, che coinvolgerà diversi partner d’eccellenza e sarà un’esperienza straordinaria e corale».

«La scelta di questa direzione artistica è avvenuta attraverso un lungo processo di ascolto, partendo dalle tante visioni degli operatori culturali che da sempre lavorano con passione e qualità per la città di Vicenza. La direzione di Ermanna e Marco, con il coordinamento artistico de La Piccionaia, ha convinto l’assessorato, l’Accademia Olimpica, la Biblioteca Bertoliana e la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, coinvolti dal principio in questa importante importante scelta per la città. – afferma l’assessore alla cultura, turismo e all’attrattività della città Ilaria Fantin – Un progetto che ci ha conquistati soprattutto per l’approccio diffuso e intergenerazionale e per il suo carattere innovativo».

«Il nostro sì alla chiamata per l’Olimpico di Vicenza è un sì affettivo, un sì denso di ricordi, tra cui, Rosvita, il concerto che lì abbiamo allestito nel 2010. – commentano Ermanna Montanari e Marco Martinelli – Il rimbombo da cui si è risucchiati ogni volta che si sosta all’Olimpico, fa risuonare la potenza cosmica del suono in cui siamo immersi da sempre, esalta l’irriducibilità della voce umana. L’immagine guida per questo biennio 2024-2025 sarà quella del “coro”, inteso come radice fondante del teatro: nella parola “coro” i greci vedevano lo stretto intarsio tra parola, musica e danza, un’alchimia che rivela ancora oggi tutta la sua necessità ardente, moltiplicandosi nel nodo vita-scena del nostro contemporaneo agire. Al tempo stesso il coro è, fin dalle origini, lo specchio disvelante della polis: era composto, nell’Atene del V secolo, da migliaia di cittadini che non si limitavano a fare da “spettatori”, ma si ponevano quali interlocutori-artefici, misurandosi sulla scena insieme agli artisti dell’epoca, da Eschilo a Aristofane. In questo senso il coro è sempre un gesto “politico”, oltre che poetico. Esso può assumere oggi le forme di una gioiosa “chiamata pubblica”, dove mescolare arte e vita, artisti e cittadini di varie generazioni per infuocarne lo sfuggente meccanismo prismatico».

Questa visione innovativa pone gli artisti chiamati e il coinvolgimento del pubblico al centro di un dialogo corale creativo con il monumento storico del Teatro Olimpico. Si tratta di un approccio che mira a trasformare l’esperienza teatrale in un evento collettivo, nel quale la comunità artistica e il pubblico siano coinvolti in un processo creativo condiviso.

Promosso dal Comune di Vicenza in collaborazione con l’Accademia Olimpica, il nuovo Ciclo di Spettacoli Classici vede l’organizzazione della Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza arricchita dal coordinamento artistico de La Piccionaia, Centro di Produzione Teatrale.

IL TEATRO DELLE ALBE
Ermanna Montanari e Marco Martinelli fondano il Teatro delle Albe nel 1983 e da allora ne condividono la direzione artistica. Coppia d’arte e di vita, 15 premi Ubu in due e tanti altri riconoscimenti nazionali e internazionali, sono capostipiti di un’intera comunità artistica, portatori di una poetica che attinge dalla tradizione rinnovandola. Lavorano ideativamente a quattro mani in modo alchemico, tesi in un forte afflato politico ed estetico. Nel 1991 danno vita a Ravenna Teatro, Centro di ricerca scenica che ha sede al Teatro Rasi di Ravenna e a Palazzo Malagola intrecciando una necessità etica di radicamento nella polis a una vocazione internazionale.

ERMANNA MONTANARI
Ermanna Montanari, attrice, autrice e scenografa, per il suo straordinario percorso di ricerca vocale ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti, tra i quali: otto Premi Ubu, Golden Laurel” del Mess Festival-Sarajevo, Premio Lo straniero “dedicato alla memoria di Carmelo Bene”, Premio Eleonora Duse, premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro. Nel 2011 ha firmato la direzione artistica del Festival internazionale di teatro in piazza di Santarcangelo (edizione 41) e nel 2017 del festival ENTER. Nel 2021 fonda insieme a Enrico Pitozzi (studioso e docente dell’Università di Bologna) MALAGOLA Centro internazionale di ricerca vocale e sonora che sviluppa attività di ampio respiro tra loro connesse: una scuola di vocalità e di studi sul suono, archivi sonori e audiovisivi tra i quali l’Archivio Demetrio Stratos, il “Collegio Superiore di Estetica della Scena” che promuove partnership editoriali, incontri, seminari, performance, concerti. Montanari scrive per riviste nazionali e internazionali, nel 2017 ha pubblicato un libro di racconti Miniature Campianesi (Oblomov editore), e nel 2021 L’abbaglio del tempo (La nave di Teseo). Nel 2021 firma con Pitozzi Cellula, anatomia dello spazio scenico (Quodlibet) e nel 2022 Prima voce (Sigarette Edizioni Grafiche). In relazione alla sua ricerca vocale sono stati pubblicati saggi e volumi e i cd L’Isola di Acina e Ouverture Alcina (Ravenna Teatro), La Mano e Rosvita (Luca Sossella editore), fedeli d’Amore (Stradivarius).

MARCO MARTINELLI
Marco Martinelli, drammaturgo e regista, ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra i quali: sette Premi Ubu , Premio Hystrio, Golden Laurel” del Mess Festival-Sarajevo, “Premio alla carriera” festival Journées théâtrales de Carthage. I suoi testi sono pubblicati e messi in scena in dieci lingue e selezionati dai progetti Fabulamundi e Italian and American Playwrights Project. Suoi scritti e articoli sono pubblicati su riviste nazionali e internazionali e alla sua attività drammaturgica è dedicata la monografia di Maria Dolores Pesce Marco Martinelli Un Drammaturgo Corsaro (Editoria e Spettacolo, 2018). Ha firmato oltre cinquanta regie teatrali e ha scritto e diretto i film Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi (2017) presentato al Biografilm Festival; The Sky over Kibera (2019), Er (2020), fedeli d’Amore (2021) presentati a Filmmaker Festival. Questa pratica alchemica tra cinema e teatro è raccontata nel libro di Laura Mariani Il teatro nel cinema – Tre film di Marco Martinelli e Ermanna Montanari (Luca Sossella Editore, 2021).

Nel 1991 fonda la non-scuola, cortocircuito tra gli adolescenti e l’origine dionisiaca del teatro diventata punto di osservazione per studiosi ed addetti ai lavori, raccontata da Martinelli in Aristofane a Scampia (Ponte alle Grazie editore), pubblicato in Francia per Actes Sud, che ha vinto il Premio dell’Associazione nazionale dei critici francesi come “Miglior libro sul teatro 2021”. E’ in uscita in due volumi presso Marsilio un’antologia delle drammaturgie di Martinelli, a cura di Valentina Valentini.

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