Nell’ambito delle manifestazioni per la “Giornata della Memoria” coordinate dal Comune di Vicenza, l’Accademia Olimpica propone due eventi, realizzati in sinergia con la Biblioteca civica Bertoliana, l’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età contemporanea della provincia di Vicenza «Ettore Gallo» (Istrevi) e l’associazione «Il Ponte – Mict» e con il patrocinio della Fondazione Campo Fossoli di Carpi (Modena).
Lunedì 27 gennaio, alle 10, nell’Odeo del Teatro Olimpico si inizierà con “La memoria è il racconto”: un incontro di documentazione storica e di riflessione reso ancora più significativo dal fatto che proprio nello spazio che lo ospiterà, gioiello palladiano simbolo d’arte e di cultura nel mondo, nel 1944 otto persone di “razza” ebraica furono rinchiuse prima di essere deportate nel campo di sterminio di Auschwitz.
Aperto da un’introduzione del presidente dell’Accademia, Gaetano Thiene, l’incontro vedrà la partecipazione dell’accademica Alba Lazzaretto, che illustrerà la pagina nera delle leggi razziali e della persecuzione degli ebrei in Veneto. Di quegli anni tragici parlerà anche Antonio Spinelli, dell’Istituto Veneziano per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea (Iveser), in un intervento dal titolo “Dal rifugio all’inganno”, cui farà seguito l’approfondimento dell’accademica Francesca Lomastro, anche in veste di presidente dell’associazione «Il Ponte – Mict». Con lei, come già nell’intenso evento voluto dall’Accademia per la “Giornata della Memoria” del 2019, si tornerà a sollevare il velo di disinformazione che per troppo tempo ha coperto “L’altra Shoah”, quella non della deportazione nei campi ma dei massacri perpetrati in tante parti d’Europa, soprattutto nell’area centro-orientale. Un percorso verso Est che si concluderà con Manuel Boschiero, dell’Università di Verona, invitato a descrivere “I luoghi della Shoah in Urss: Berdyčiv e l’opera di Vasilij Grossman”, scrittore testimone dello sterminio operato dai nazisti in quei territori e del suo successivo occultamento attuato dal governo sovietico.
Sempre lunedì 27 gennaio, ma a Palazzo Cordellina, fino al 3 febbraio potrà essere visitata la mostra “Immagini dal silenzio”, prodotta dalla Fondazione Campo Fossoli di Carpi, località nella quale, nel 1943, fu allestito un campo di concentramento, centro nazionale per la deportazione politica ed ebraica dall’Italia. Nei locali messi a disposizione dalla Bertoliana, la mostra sarà proposta a Vicenza dall’Accademia Olimpica in collaborazione con l’Istrevi.
La presenza di un simile luogo nel cuore dell’Italia è un fatto non molto noto, e perciò ancora più urgente da mettere in evidenza, come sarà ribadito lunedì 3 febbraio alle 17, a conclusione dell’esposizione, da Marika Losi, della Fondazione Fossoli, con il suo intervento dal titolo “Le ragioni di una mostra”, seguito da un contributo dell’accademico Luciano Zampese sul tema “Inconcepibili stragi: Meneghello e il resoconto della Soluzione finale”.
Gli incontri e la mostra saranno aperti al pubblico con ingresso gratuito. Per informazioni: 0444 324376.
Il programma dettagliato degli evebti proposti dall’Accademia: http://bit.ly/37nEmgu
Il programma completo degli appuntamenti coordinati dal Comune di Vicenza: http://bit.ly/2NSYOhL