Due weekend di incontri a Vicenza per l’edizione 2016 di Laboratorio Olimpico, l’undicesima dell’evento internazionale diretto da Roberto Cuppone, nato da un’idea del giornalista Cesare Galla e firmato da Accademia Olimpica e Comune di Vicenza, con Rete Critica, INIT – International Network of Italian Theatre, Classici Contro e Liceo «Pigafetta» di Vicenza come partner.
Un’edizione speciale, quella di quest’anno, che, dopo un primo appuntamento sabato 1 e domenica 2 ottobre con l’annuale incontro di Rete Critica, dedicato ad una riflessione sul ruolo e sull’attualità dei festival, prosegue venerdì 14 e sabato 15 ottobre con il tradizionale convegno internazionale di studi, dedicato, in questa tornata, ad un tema forte e di sicuro impatto come Diagnosis – La rappresentazione del dolore.
Di primo piano, come sempre, i relatori invitati a portare il proprio contributo e a confrontarsi nella due giorni vicentina. Tra gli altri, il regista e drammaturgo Gabriele Vacis (che parteciperà anche ad un incontro-spettacolo su Shakespeare, in programma all’Olimpico) e l’artista verbigeratore Giorgio Fabbris.
Laboratorio Olimpico: Il programma di venerdì 14 ottobre
Due giorni di lavoro venerdì 14 e sabato 15 ottobre, quando Laboratorio Olimpico affronterà, con appuntamenti nell’Odeo e al Teatro Olimpico, il tema Diagnosis – La rappresentazione del dolore.
Pensata come convegno interdisciplinare di studi sul teatro, la prima giornata del Laboratorio si svolgerà venerdì 14 all’Odeo dell’Olimpico, per concludersi nel tardo pomeriggio sul palcoscenico del teatro palladiano, con un momento di spettacolo e confronto.
Alle 9.30, via ai lavori, presieduti da Roberto Tessari (Università di Torino), con gli interventi di Paolo Puppa dell’Università di Venezia (Male-essere in scena: disturbi e disagi nel dialogo tra un millennio e l’altro), del “vagantivo” Giorgio Fabbris (Verbigerazione!), del regista e drammaturgo Gabriele Vacis(Awareness), del docente del Liceo classico «Pigafetta» di Vicenza Luciano Chiodi (Edipo:diagnosi di un enigma), dello stesso Tessari (Ciarlatani e spettacoli: per un’antropologia dei rapporti medicina-performances) e dello psicoterapeuta Stefano Masotti (Germi di sanità nelle pratiche teatrali: effetti collaterali o costitutivi?). Nel pomeriggio, dalle 14.30, con il coordinamento di Gaetano Thiene (Accademia Olimpica), la parola al giornalista Oliviero Ponte di Pino (Il teatro che cura… ma chi cura?), del regista e drammaturgo Alessandro Garzella (Il “gioco del sintomo”), del giornalista Andrea Porcheddu (Verso un confine della critica), di Fabrizio Fiaschini dell’Università di Pavia (Il “guado segreto nel fiume”: svelare, curare, profanare), dello stesso Thiene (La diagnosi in medicina), di Alessandra De Martino Cappuccio dell’università inglese di Warwick (Esperienze europee di liminalità del teatro) e di Chiara Mascardi dell’associazione culturale bolognese Dioniso nella Botte (I teatri anatomici: vederci e cercarci dentro).
Alle 17.30, trasferimento nel cuore dell’Olimpico, per Thou, map of woe da Tito Andronico di William Shakespeare e altri , conversazione-spettacolo in quattro movimenti con Giovanni Todescato e Gabriele Vacis; e con Alessandro Garzella e Francesca Mainetti, della compagnia Animali Celesti / Teatro d’Arte Civile, in Canto d’amore alla follia. L’evento sarà condotto da Paolo Vidali e Roberto Cuppone.
Laboratorio Olimpico: Sabato 15 ottobre si presenta il volume «Catarsi»
Sabato 15 ottobre, alle 17.30, il Laboratorio si chiuderà nell’Odeo del Teatro Olimpico tornando a guardare all’edizione del 2013. Sarà infatti presentato il volume Catarsi. Storie ed esperienze di un teatro-che-cura, atti del convegno internazionale che, il 25 e il 26 ottobre, animò il Laboratorio di quell’anno. La pubblicazione sancisce la nascita della nuova collana Laboratorio Olimpico acts e sarà illustrata, dopo un’introduzione di Cesare Galla, da Roberto Tessari, con l’intervento di Giuseppe Longo e alla presenza del curatore Roberto Cuppone
Il tema in discussione
C’è un forte legame fra il tema scelto per questa edizione del Laboratorio Olimpico – Diagnosis: la rappresentazione della sofferenza – e quello affrontato nel 2013: Catarsi, il teatro-che-cura. «Se infatti il teatro è in qualche modo ‘guarigione’ – commenta il direttore artistico Roberto Cuppone – lo è se e nella misura in cui riesce ad essere, prima, “dia-gnosis”, termine da intendersi non come “ri-conoscimento”, ma “conoscenza attraverso”, vale a dire capacità di condividere per la prima volta qualcosa che, all’inizio, è assolutamente indecifrabile e unico: nel momento in cui tale unicità è espressa e accettata, diagnosi e terapia iniziano a coincidere e il dolore comincia ad avere un “nome”».
Informazioni per il pubblico
La partecipazione alle due giornate, che si avvalgono della collaborazione organizzativa de La Piccionaia – Centro di Produzione Teatrale, è libera.
Informazioni per il pubblico: Accademia Olimpica, 0444 324376 – www.accademiaolimpica.it – segreteria@accademiaolimpica.it. Info anche su www.laboratoriolimpico.org.