27 gennaio 1945: i soldati dell’armata Rossa aprono i cancelli di Auschwitz, scoprono l’orrore e liberano i prigionieri del campo di sterminio, dove i nazisti hanno ucciso più di un milione di persone, in maggioranza ebrei, e poi polacchi, rom e prigionieri di guerra sovietici. Con una legge del 2000, il Parlamento italiano riconosce il 27 gennaio come Giornata della Memoria, dedicato alla commemorazione delle vittime dell’Olocausto. Una ricorrenza che fa parte del calendario civile dell’Europa.

Anche quest’anno il Comune di Vicenza, con il supporto organizzativo della Biblioteca Bertoliana che ha coordinato le iniziative dell’Accademia Olimpica, dell’ISTREVI, del Conservatorio “Arrigo Pedrollo”, del Cinema Odeon e del Giornale di Vicenza, promuove una serie di incontri e di occasioni di riflessione e approfondimento per non dimenticare i tragici avvenimenti dell’Olocausto, arricchiti dalla collaborazione culturale con la Comunità ebraica di Venezia – che ha patrocinato il programma vicentino per la Memoria – con la Comunità ebraica di Padova e il Museo della Padova ebraica, la Fondazione ex campo Fossoli, la Fondazione Centro documentazione ebraica contemporanea, la Fondazione Memoriale della Shoah di Milano, l’Istituto regionale per la storia della Resistenza e dell’Età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia e Monumento Nazionale della Risiera di San Sabba – Comune di Trieste.
Il cartellone di eventi vede la collaborazione, infine, della Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza che presenterà in anteprima, sul sito tcvi.it e sui canali social, un docu-film realizzato dalla Comunità Ebraica di Padova con Zelda Teatro grazie ai finanziamenti della legge regionale 5/2020 sulla Memoria della Shoah.
“La memoria storica è il requisito essenziale per lo sviluppo della cultura di un popolo ed è elemento fondamentale dell’identità individuale e collettiva – dichiara l’assessore alla cultura Simona Siotto -. La Giornata della Memoria è stata istituita proprio per fare in modo che il ricordo del passato si sedimenti negli individui affinché non si ripetano più episodi che hanno segnato l’esistenza di milioni di persone. I singoli eventi del calendario di proposte condiviso per celebrare il 27 gennaio 2021 propone degli approfondimenti che aiuteranno a comprendere meglio quei tragici eventi e, allo stesso tempo, andranno ad arricchire la memoria storica che, a differenza della storia, è intrisa di mito, affetti e passioni che fanno sì che essa si sedimenti e rimanga impressa in ciascun individuo”.
“Quest’anno – prosegue Siotto – le iniziative saranno tutte online, nel rispetto delle disposizioni per la tutela dal Covid-19, grazie allo sforzo degli enti coinvolti che non hanno voluto si perdesse l’occasione, ancora una volta, di ricordare un passato, ormai lontano, ma che è indispensabile mantenere vivo”.
Tutti gli appuntamenti saranno inseriti (con pubblicazione nel giorno indicato nel programma, rimanendovi poi a disposizione) nel canale YouTube dedicato (Inciampare nel ricordo – Vicenza 2021) e diffusi nei canali social delle istituzioni vicentine coinvolte nell’iniziativa.

[pdf-embedder url=”https://www.accademiaolimpica.it/wp-content/uploads/2021/01/brochure_tre_ante_200121.pdf”]


Programma

Come nei due anni precedenti, la Comunità ebraica di Venezia e il Comune di Venezia hanno condiviso con Vicenza la cerimonia solenne: alle 11 di domenica 24 gennaio in diretta streaming si potrà assistere per la prima volta al “Concerto del Coro del Teatro La Fenice per il Giorno della Memoria” con musiche di Giuseppe Verdi e Ilse Weber.
Domenica 24, alle 18.30, la Biblioteca Bertoliana propone un incontro in musica a Palazzo Cordellina con il maestro Bepi De Marzi, che racconta due figure di donne coraggiose ed esemplari che hanno vissuto l’orrore del campo di concentramento, Simone Veil, già Presidente del Parlamento europeo, e Katia Bleier, moglie di Luigi Meneghello: “Simone Veil e Katia Bleier a Birkenau. La forza delle donne”.

Lunedì 25 alle 18 il delicato libro “L’albero di Sara” (per 6/11 anni) viene presentato dalla bibliotecaria Laura Amelotti con gli autori Giulia Bottaro e Fabio Santomauro, percorrendo in “La forza della natura e del ricordo”, tra parole, disegni e musica, il legame tra le generazioni e l’ispirazione dell’ambiente naturale. Un nonno e una bambina attraversano una foresta rigogliosa di ricordi e sogni da coltivare: una storia lieve e poetica legata alla tradizione ebraica di piantare un albero alla nascita di un bambino e della celebrazione di Tu-BiShvat, “Il Capodanno degli alberi”.

Curati da Accademia Olimpica, Biblioteca Bertoliana e Istrevi, da segnalare due eventi in programma martedì 26 gennaio. Alle 18 sarà proposto il filmato dal titolo “L’inciampo… che verrà” nel quale Alba Lazzaretto, accademico olimpico e vicepresidente Istrevi, e la direttrice dell’Istituto, Marina Cenzon, tracceranno un breve profilo dei deportati cui saranno dedicate le prime pietre d’inciampo che verranno collocate a Vicenza: i coniugi Guido Orvieto e Angelina Caivano, il farmacista Carlo Crico, lo studente Piero Franco, Torquato Fraccon e il figlio Franco, nessuno dei quali fece ritorno dai campi di sterminio. Alle 18.30, come approfondimento sul ruolo storico e civile delle pietre d’inciampo e per uno sguardo sulla situazione regionale in materia, Lazzaretto e Cenzon dialogheranno con Paolo Navarro Dina, consigliere della Comunità ebraica di Venezia, e Gina Cavalieri, vicepresidente della Comunità ebraica di Padova.
Sempre martedì 26 il Conservatorio Pedrollo torna ad alzare il sipario de “I Martedì al Conservatorio” con un concerto dedicato alla Giornata della Memoria, a cura dell’Orchestra del Conservatorio diretta dal maestro Claudio Martignon, a sottolineare come la musica unisca nel nome dei valori più alti dell’umanità e diventi memoria personale e collettiva in loro difesa. “Le restrizioni dovute all’emergenza sanitaria non ci consentono di avere il pubblico presente. Anche l’orchestra vede la sola presenza di strumenti ad arco. Non di meno, la Giornata della Memoria vede il Conservatorio, portare con l’intensità dei brani musicali proposti, un messaggio di speranza e di pace, nel ricordo delle vittime dell’Olocausto” dice il direttore Roberto Antonello. Alle 18, in streaming dalla Sala “Giovanni Guglielmo” dell’Istituto berico, verrà proposto un programma evocativo e di grande intensità, a cominciare dall’Adagio per archi op. 11 del compositore statunitense Samuel Barber (1910-1981), estrapolato dal Quartetto per archi in Si minore, di cui rappresentava il secondo movimento, e arrangiato per orchestra d’archi su suggerimento di Arturo Toscanini, il quale contribuì alla sua fama eseguendolo in tournée. Grazie al carattere altamente “emozionale”, il brano vide un largo impiego cinematografico. Seguirà “Nigun di solitudine e abbandono”: un pezzo per violino e archi di rara bellezza, scritto dal musicista triestino di origini elleniche Marco Sofianopulo (1952-2014). Sofianopulo, diplomato in pianoforte, composizione (è stato allievo prediletto di Giulio Viozzi), organo e composizione organistica e percussioni, ha composto opere che spaziano in ogni campo della musica. Come l’altro suo brano “Pray for the Peace of Jerusalem”, “Nigun di solitudine e abbandono” propone un forte messaggio di pace ed è stato composto per il film “Deportati” – Ed. RAI. Al violino solista Enzo Ligresti. A conclusione, si ascolterà “Nimrod”, composizione orchestrale appartenente alle “Enigma Variations” del britannico Edward Elgar (1857-1934), dedicata al suo migliore amico, August Johannes Jaeger. Divenuta celebre singolarmente, “Nimrod” viene usata in cerimonie e altre occasioni solenni quali il “Remembrance Sunday” al Cenotafio di Londra.

Mercoledì 27, Giornata della Memoria, sono previsti vari approfondimenti.

Dalle 9, a cura de Il Giornale di Vicenza, il coro femminile Cantamarilli propone “Nokinà”, ninna nanna di Bepi de Marzi ispirata alle mamme avviate con i loro bambini ai forni crematori.
Alle 11, all’ingresso del Teatro Olimpico, il sindaco Francesco Rucco deporrà la corona d’alloro presso la lapide muraria posta sul muro esterno del teatro per ricordare gli ebrei deportati ad Auschwitz.
Sempre alle 11 l’Accademia Olimpica propone tre contributi attorno al tema “‘Fuori gli ebrei dall’università!’ Le leggi razziali del 1938”: Carlo Fumian, professore di Storia contemporanea e Storia globale all’Università di Padova e direttore del Centro di Ateneo per la Storia della Resistenza e dell’Età contemporanea, ricorderà la promulgazione di quelle leggi in Italia e l’espulsione degli studenti e insegnanti ebrei dalle facoltà padovane; Pompeo Volpe, docente di Patologia generale nel Dipartimento di Scienze biomediche della stessa Università, parlerà della “sostituzione” degli insegnanti espulsi; infine Gaetano Thiene, presidente dell’Accademia Olimpica e professore emerito dell’Ateneo patavino, si soffermerà sulla tragica fine del medico-scienziato Tullio Terni.

“La Giornata della Memoria – commenta Gaetano Thiene – è un importante appuntamento per confermare il nostro impegno civile. Non dobbiamo diventare complici di revisionismo o negazionismo, la cui ombra è sempre pronta a oscurare la verità storica. Dobbiamo farci testimoni dei fatti. Trasmettere le fonti autentiche di questi eventi è il primo, indispensabile passo da compiere. Un impegno morale che dobbiamo assumere per il presente e per le generazioni che verranno, affinché se ne facciano a loro volta portavoce nel futuro”.

A partire dalle 12 la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza realizzerà un evento live sul suo sito e sui canali social: la presentazione in anteprima del docu-film “Tre Storie. La memoria tra consapevolezza e oblio” realizzato dalla Comunità Ebraica di Padova. A presentare in diretta il filmato, un’importante e toccante testimonianza per non dimenticare e tenere vivo il ricordo della Shoa, sarà Gina Cavalieri, vice presidente della Comunità Ebraica di Padova che ha curato la supervisione del docu-film, realizzato con Zelda Teatro. Nei 30 minuti del filmato, trasmesso in esclusiva per la Giornata della Memoria (tcvi.it, dalle 12) si dipanano le vicende di tre famiglie disgregate dalle leggi razziali, narrate con emozione da Anna Lisa Sacerdoti, Lia Sacerdoti e Sara Parenzo: ricordi dolorosi, storie personali e conseguenze del tragico genocidio si intrecciano così neile “tre storie” del titolo. Aperto dalla citazione di Anna Arendt “sul piano politico e morale il pericolo più grande è l’indifferenza”, a cui dà voce l’attrice Ottavia Piccolo, il video è stato realizzato con i finanziamenti della legge regionale 5/2020 sulla Memoria della Shoah, per la regia di Filippo Tognazzo e Raffaella Rivi (che ha girato e montato le immagini) con le musiche di Sergio Marchesini/New Landscapes.
Il Teatro Comunale di Vicenza propone questa importante testimonianza in anteprima al suo pubblico, e lo dedica in special modo alle giovani generazioni; la presentazione ufficiale del filmato sarà realizzata a Venezia, ad inizio febbraio, nella seduta speciale della Sesta Commissione del Consiglio regionale del Veneto, dedicata alla Memoria dell’Olocausto.

La Bertoliana, non potendo aprire le porte di Palazzo Cordellina, ne accende le luci e spalanca le finestre per fare risuonare dalle 16.30 alle 18.30 su contra’ Riale musica tradizionale ebraica e klezmer: “La musica non dimentica. Note dal Palazzo” si propone come una narrazione sonora che da sempre unisce i popoli in un unico linguaggio di pace.

Alle 18.30, per iniziativa dell’Accademia Olimpica, conversazione attorno alla figura dell’accademico e partigiano Luigi Massignan, scomparso il 30 ottobre scorso, che si fece testimone degli orrori del campo di sterminio di Mauthausen, dove fu deportato tra il 1944 e il 1945. Ne parleranno il segretario dell’Accademia, Maria Elisa Avagnina, il vicepresidente Mariano Nardello e Chiara Volpato, accademico olimpico e professore di Psicologia Sociale all’Università di Milano-Bicocca, con testimonianze di Paolo Massignan, figlio di Luigi, e di familiari di altri deportati.

Alle 19.30 sarà trasmesso il docufilm “Transiti italiani” curato da Bertoliana, Accademia Olimpica e ISTREVI, con la collaborazione delle Comunità ebraiche di Venezia e di Padova, Museo della Padova ebraica, Fondazione ex campo Fossoli, Museo Monumento al Deportato di Carpi, Fondazione Centro documentazione ebraica contemporanea di Milano, Fondazione Memoriale della Shoah di Milano onlus, Istituto regionale per la storia della Resistenza e dell’Età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia e del Monumento Nazionale della Risiera di San Sabba – Comune di Trieste. Anche nel nostro Paese ci sono stati campi di concentramento e di transito. Ne saranno percorsi alcuni, situati nel Nord Italia, a pochi chilometri da Vicenza, tessendone la storia con esperti e studiosi: il Campo di concentramento di Tonezza del Cimone con Antonio Spinelli e Paolo Tagini (57 Km da Vicenza), il Campo di concentramento di Vo’ Euganeo con Simonetta Lazzaretto (41 Km da Vicenza), il Campo di Fossoli e il Museo del Deportato con Marzia Luppi e Chiara Visentin (131 Km da Vicenza), il Binario 21alla Stazione Centrale di Milano (204 KM da Vicenza) con Gadi Luzzatto Voghera, infine la Risiera di San Sabba (222 Km da Vicenza) con Tristano Matta.

Giovedì 28 alle 18.30 viene raccontata la vicenda del calciatore vicentino Quaresima, “Un missile vicentino nel Lager. La storia del calciatore Bruno Quaresima”, evento condiviso da Biblioteca Bertoliana e Accademia. Coordinati da Oreste Palmiero della Biblioteca Bertoliana, ne parleranno lo scrittore (“Un calcio al razzismo”, Giuntina) e giornalista di “Avvenire” Massimiliano Castellani, lo storico Emilio Franzina, presidente della Classe di Lettere e arti dell’Accademia, Gianni Grazioli e Sergio Vignoni, autori del volume “Almanacco illustrato Vicenza Calcio 1902-2018”.

I più piccoli saranno accompagnati con delicatezza e fantasia verso la memoria: dal 21 al 29 gennaio sarà attivo in tutte le sedi della Biblioteca il laboratorio per bambini e ragazzi “Stelle senza cielo”, per ricordare i bambini che non sono più tornati dai campi di concentramento e che sono stati definiti stelle senza cielo. Il laboratorio si propone di riconsegnare le stelle a quel cielo e un cielo a quelle stelle. I bambini possono scaricare dal sito della biblioteca le stelle di David da tagliare, colorare nei toni del giallo e decorare. Le stelle verranno riportate in biblioteca per essere appese ad un cartellone blu cielo: una luce nelle tenebre della tragedia. Domenica 31 sui social della Biblioteca sarà presentato il filmato dedicato al laboratorio “Stelle senza cielo”.

Infine dal 25 al 29 gennaio sui social della Biblioteca verranno presentate alcune schede informative per “La Shoah a Vicenza: luoghi e storie”, a cura di Laura Sbicego: “Il ghetto di Vicenza”, dagli incunaboli vicentini contro i giudei al censimento del 1938; “Il Liceo Fogazzaro”, le leggi razziali e Laura Lattes; “Il Teatro Eretenio”, i primi internamenti del 1943; “La Colonia alpina Umberto I di Tonezza e Palazzo Trissino”; “Il Teatro Olimpico”, luogo di prigionia e transito. Il 28 gennaio si darà invece spazio a uno slideshow di “Parole e immagini sulla Shoah attraverso i libri di Lorenza Farina”: “Immagini della memoria”. La presidente della Bertoliana Chiara Visentin sottolinea che “L’impegno della nostra Istituzione è di informare e formare i cittadini ad avere memoria. Quello che è avvenuto quasi un secolo fa continua a riguardarci e così sarà sempre. Quel male, tragico e indicibile, deve interessare e toccare tutti noi. Nella consapevolezza che una doverosa memoria sia educata ad una corretta comprensione, ma soprattutto contro l’indifferenza, complice dei misfatti peggiori. La scelta di ricordare due cittadini vicentini non ebrei, Luigi Massignan e Bruno Quaresima, nasce dal volere rammentare che al di là della memoria storica, sulla quale è incentrata la giornata del 27 gennaio e cioè la Shoah, l’orrore e la violenza possono toccare tutti. Nell’era più buia della storia dell’umanità, abbiamo però voluto accendere la forza della speranza, attraverso una emozionante selezione di musiche che ci ricordano come la musica nei lager spesso diventava l’unica via di fuga dall’abominio del quotidiano ed espressione di spiritualità”.

Il Cinema Odeon partecipa all’appuntamento con una proposta disponibile online dal 27 al 31 gennaio attraverso la piattaforma #Iorestoinsala. La scelta è caduta sul docufilm del 2020 “Se questo è amore”, della regista israeliana Maya Sarfaty. Il film, distribuito da Wanted Cinema con il patrocinio dell’ UCEI – Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, ricostruisce attraverso interviste, filmati d’archivio e fotografie la tragica storia d’amore tra una prigioniera ebrea e il suo carceriere nazista ad Auschwitz, che avrà un inatteso e complesso epilogo trent’anni dopo la guerra. Il biglietto per la visione è di 7,90 euro (disponibili anche abbonamenti). Dall’acquisto il film è visibile entro 30 giorni, con 48 ore di tempo dal primo “play” per completarne la visione (Info su www.odeonline.it).