Una prolusione dell’accademico olimpico Sergio Perosa, anglista di chiara fama, ha aperto al Teatro Olimpico, nel pomeriggio di sabato 22 ottobre, il nuovo anno di attività dell’Accademia Olimpica. Accademico ordinario dal 1988 (corrispondente dal 1976), Perosa è docente emerito dell’Università di Venezia – Dipartimento di Studi linguistici e culturali comparati e si è occupato in particolare di narrativa, poesia e drammaturgia angloamericana. Il relatore si è soffermato su uno dei grandi capolavori della drammaturgia, Romeo and Juliet di William Shakespeare, autore del quale quest’anno ricorre il quarto centenario della morte. Un appuntamento particolarmente significativo, quello con Perosa, che all’opera shakespeariana ha di recente dedicato una traduzione in versi e che all’Olimpico ne ha rivelato una natura molto diversa da quella che noi moderni generalmente le attribuiamo. Alcuni brani della traduzione di Perosa sono stati letti dagli attori Anna Zago e Pino Costalunga.
L’appuntamento all’Olimpico ha fornito anche l’occasione per dare il benvenuto ufficiale ai soci eletti a fine 2015: per la Classe di Lettere e arti, Paolo Pozzato, Nico Stringa e Paolo Vidali, oltre a Teodolinda Barolini e Carlo Ossola come corrispondenti; per la Classe di Scienze e tecnica, Luciano Giacomelli, Domenico Patassini e Andrea Augusto Pilastro, oltre a Cesare Ravazzi come corrispondente; per la Classe di Diritto, economia e amministrazione, Adriano Benedetti e Giorgio Roverato. Come accademici onorari, invece, sono stati eletti Antonio Foscari Widmann Rezzonico, Cleto Munari e mons. Pietro Parolin, Segretario di Stato in Vaticano, originario di Schiavon.
All’Olimpico si è infine svolta la consegna dei premi ai giovani laureati che si sono distinti alla quattordicesima edizione del premio «Hoc opus», riservato dall’Accademia ad autori di tesi di laurea specialistica che riguardino, sotto qualsiasi profilo, particolarmente o prevalentemente Vicenza e i territori che facciano o che abbiano fatto parte della sua provincia o della sua diocesi. Vincitrice del premio maggiore è risultata Anna Garbuio (Filologia moderna – Università di Padova), per la tesi dal titolo Il petrarchismo di Luigi da Porto: lingua e stile delle “Rime”. I premi minori messi in palio dall’Accademia sono invece andati a Giorgia Cestaro (Storia delle arti e conservazione dei beni artistici – Università di Venezia) per la tesi Oratori di villa nella diocesi di Vicenza. Contributo al censimento per i secoli XVII e XVIII e a Guido Emanuele Morsolin (Filologia moderna – Università di Padova) per la tesi Dal Risorgimento al Rinascimento: la storiografia trissiniana di Bernardo Morsolin attraverso i carteggi. Tessere dell’”Italia liberata dai Goti”.