Il Limbo di Dante e l’equità di accesso: non cristiani, bambini e criteri di inclusione ed esclusione, da Inferno IV a Paradiso XX è il titolo del secondo appuntamento che l’Accademia dedica in questi mesi al Sommo Poeta, nel settimo centenario della morte.
A trattare l’argomento, indubbiamente affascinante per complessità e delicatezza, sarà l’accademica Teodolinda Barolini, il cui intervento sarà disponibile online venerdì 30 aprile dalle 17 nel canale YouTube e nella pagina Facebook dell’Accademia, oltre che in questo sito, nella sezione I nostri video.
Aperto da un saluto del presidente Gaetano Thiene e da un’introduzione dell’accademico Paolo Lanaro, il contributo della studiosa si concentrerà sulle domande che Dante si pose circa il destino delle persone morte senza battesimo – infanti, pagani o seguaci di altre fedi comunque virtuosi nello spirito e nelle azioni – nonché sulle scelte, per molti aspetti anomale per il suo tempo, che egli operò al riguardo. Un’analisi, quella dell’accademica, che seguirà la strada segnata da Giovanni Boccaccio, il quale, nel commentare il Limbo dantesco, si riferì alla distinzione giuridica esistente fra “ignorantia facti” e “ignorantia iuris”.
Teodolinda Barolini, nata a Syracuse (USA), figlia del giornalista e scrittore vicentino Antonio e della scrittrice Helen Mollica, occupa la cattedra «Lorenzo Da Ponte» alla Columbia University di New York. Dantista stimata a livello internazionale, autrice di apprezzati saggi e commenti alle opere del poeta, è accademica dei Lincei e socia corrispondente dell’Accademia.
L’appuntamento è promosso dalla Classe di Lettere e arti.
Qui la lezione, visibile da venerdì 30 aprile 2021 alle 17