Giovedì 27 gennaio 2022, in occasione del Giorno della Memoria, il presidente Gaetano Thiene è stato invitato a portare la voce dell’Accademia alla cerimonia in ricordo delle vittime dell’olocausto, svoltasi, per iniziativa del Comune di Vicenza, davanti alla lapide in ricordo degli ebrei che al Teatro Olimpico furono imprigionati prima di essere inviati ai campi di sterminio. Alla manifestazione hanno preso parte, tra gli altri, il sindaco di Vicenza, Francesco Rucco, e il prefetto, Pietro Signoriello.
Questo l’intervento del presidente dell’Accademia Olimpica:

Credo non vi fosse luogo più significativo dell’ingresso del Teatro Olimpico dove affiggere questa lapide, a ricordo perenne delle vittime dell’olocausto nel Giorno della Memoria. Qui al Teatro Olimpico furono concentrate, nel gennaio 1944, famiglie di ebrei in confino nella provincia di Vicenza, prima di essere spedite via treno ad Auschwitz. Il tempio del Teatro Olimpico, simbolo della creatività umana nell’arte e nella cultura, venne violato da un’infame operazione volta a privare tanti esseri umani della libertà individuale e ad avviarli allo sterminio.
Ho avuto modo in questi giorni di studiare la famiglia ebrea Dalla Volta per il racconto Vincoli Spezzati, in onda nel nostro canale YouTube. Alla famiglia Dalla Volta apparteneva il professor Sergio, che è stato il mio maestro di cardiologia e che è mancato lo scorso anno. Era di famiglia ebraica. I suoi predecessori avevano partecipato al Risorgimento e alla Grande Guerra, al servizio dell’amata Italia. Alcuni membri erano professori universitari, discriminati nei concorsi e perfino nelle commissioni ed espulsi dall’Università perché non ariani, e come tali considerati nemici da eliminare. Furono traumi terribili, quelli che vissero, un tradimento da parte di quella patria alla quale con orgoglio si sentivano di appartenere, vittime delle leggi razziali, travolti dalla persecuzione, imprigionati e assassinati.
Ebbene, se i nazisti organizzavano il trasporto per le deportazioni, erano gli italiani fascisti repubblichini che andavano alla ricerca degli ebrei, casa per casa. A guerra finita iniziò la lunghissima, angosciosa e dolorosa ricerca dei familiari scomparsi, che non tornarono più. L’attenzione del Paese era principalmente e comprensibilmente rivolta agli eroi della Resistenza, ma non abbastanza alle vittime delle persecuzioni razziali.
L’istituzione del Giorno della Memoria, il 27 gennaio di ogni anno, ha avuto lo scopo di mantenere viva l’attenzione su questa tragica vicenda, dando testimonianza della solidarietà e dell’impegno del Paese Italia e del mondo intero per non dimenticare.
Nel partecipare quest’anno al Giorno della Memoria, l’Accademia Olimpica ha voluto dedicare una particolare riflessione a quella tragedia nella tragedia che è stata la devastazione causata dall’olocausto all’interno delle famiglie, guardando cioè a quei “vincoli spezzati” che hanno strappato gli uni agli altri genitori, figli, coniugi, fratelli e sorelle. Un dolore che si è aggiunto al dolore, una violenza nella violenza, sulla quale soffermarsi prendendo come esempio (fra i numerosi, purtroppo) i casi delle famiglie Bleier e Dalla Volta, con l’intervento di studiosi, ma anche di familiari, custodi di una preziosa privata memoria, ai quali siamo grati per averla condivisa con noi.