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IL FONDO DI ALMERIGO GIROTTO
Vittorio Bolcato
Conservatore dell’Archivio accademico
Premessa
Le sorti legate alla biblioteca e alle musiche del m° Almerigo Girotto risalgono al 26 agosto 1968 quando la Giunta municipale di Vicenza deliberò l’acquisto della biblioteca musicale (circa 800 partiture di musica di vari autori) appartenuta al compianto Maestro per £ 250.000, conforme agli accordi verbali intercorsi con la signora Gina Costa vedova Girotto. L’11 settembre dello stesso anno la biblioteca veniva consegnata al Segretario e Custode dell’Istituto musicale “Canneti” rag. Urbani. Sciolto il “Canneti” nel 1982, come Ente inutile, tutta la sua biblioteca, compreso il fondo Girotto, passò in proprietà della Biblioteca civica Bertoliana che la affidò in consegna al Conservatorio vicentino, trattenendo solo i manoscritti e le stampe antiche e rare.
Il m° Girotto, cieco dalla nascita, si avvaleva del metodo di scrittura braille per le sue composizioni che poi dettava per la traslitterazione «in nero», ma tali musiche non erano comprese nel fondo acquistato dal Comune di Vicenza. Il m° Fontana, «in affettuosa memoria della grande amicizia», aveva compilato e consegnato alla vedova Gina Costa un elenco delle musiche del marito scomparso, ma privo dell’indicazione dove le singole composizioni fossero conservate.
Non è dato sapere come il Presidente dell’Accademia Olimpica avv. Lorenzo Pellizzari sia venuto a conoscenza che quelle musiche elencate dal m° Fontana, e considerate ormai disperse, erano invece in casa del nipote del Maestro il medico dott. Eleutherios Prezalis residente a Camisano Vicentino. Dopo un colloquio avuto con il Presidente avv. Pellizzari e il m° Giovanni Guglielmo, nel quale promettevano l’istituzione di una borsa di studio per la complessa catalogazione del materiale musicale, il dott. Prezalis incontrò i maestri Enrica Omizzolo, Elio Peruzzi e Gianluigi Bellin (della Società Amici di Silvio Omizzolo) i quali approvarono il progetto dell’Accademia caldeggiandone la donazione.
Il 26 giugno 2000 il dott. Prezalis esprimeva al Presidente avv. Pellizzari l’intenzione di donare il fondo Girotto all’Olimpica alle condizioni pattuite.
Una prima valutazione del fondo fu fatta dalla bibliotecaria del Conservatorio vicentino dott.ssa Licia Sirch e il 31 agosto 2001 il dott. Prezalis consegnò tutto il materiale dell’archivio Girotto all’incaricata dell’Accademia sig.ra Gabriella Franchin.
Il fondo Girotto può essere così riassunto:
n. 190 manoscritti musicali (di cui n. 100 in braille);
n. 84 lettere (di cui n. 4 in braille);
n. 60 scritti, appunti, documenti;
n. 108 libri (di cui n. 11 in braille);
n. 6 periodici;
n. 156 partiture a stampa;
n. 10 programmi di concerti.
Breve nota biografica
Almerigo Girotto nacque cieco a S. Paolo del Brasile nel 1897, da genitori italiani ivi emigrati. All’età di due anni fu condotto a Vicenza, città d’origine dei genitori, presso la nonna materna. A nove anni fu accolto dall’Istituto Configliacchi per ciechi di Padova e vi rimase fino al 1914 studiando armonia e organo con il m° Luigi Bottazzo. Dimesso dal convitto studiò pianoforte con il m° Renzo Lorenzoni e si diplomò al Conservatorio di Firenze nel 1924. Ampliò poi i suoi studi musicali conseguendo nel 1941 il diploma di «Fuga e composizione» al «Liceo musicale Pollini» di Padova. Trascorse la sua vita a Vicenza dove sposò Gina Costa che fu per molti anni la sua compagna amata. La cecità intaccò pesantemente la sua natura tendente al pessimismo e alla tristezza, nonostante avesse raggiunto livelli eccellenti di notorietà: il 14 settembre 1947 era stato invitato con le sue «Due ballate e la Suite su antichi testi popolari veronesi» per canto e pianoforte al «X Festival Internazionale di musica contemporanea di Venezia». Un altro riconoscimento della sua pregevole attività artistica avvenne il 23 giugno 1951 con la nomina a membro corrispondente dell’Accademia Olimpica.
La sua produzione musicale, un centinaio di brani tra musica sacra e musica profana, è prevalentemente vocale, a una o più voci, mentre quella strumentale predilige il pianoforte e il violino. Il Maestro ha ignorato le grandi forme strumentali, le composizioni sinfoniche e il melodramma.
Concluse la sua vita, trascorsa nella malinconia, nell’aprile del 1967 a settanta anni.
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