* Qui di seguito l’intervento del presidente Gaetano Thiene tenuto in occasione della presentazione del 73° Ciclo degli Spettacoli Classici all’Olimpico (programma)
di Gaetano Thiene
Presidente dell’Accademia Olimpica
Quando nel 1990 fui cooptato, un po’ precocemente in verità, nell’Accademia Olimpica, ancora ignaro delle sue attività, pensavo che queste ultime fossero incentrate principalmente sull’organizzazione degli Spettacoli Classici. Realizzai poi che l’Accademia vi era marginalmente coinvolta, al punto, paradossalmente, che il programma non veniva nemmeno distribuito ai soci.
Eletto presidente nel 2016, sollevai subito il problema ed ebbi riscontro solo dalla successiva Amministrazione Comunale, con il neo-sindaco e assessore alla Cultura, nonché dalla presidenza e dalla direzione del Teatro Comunale, trovando massima disponibilità di coinvolgimento, nella loro esplicita consapevolezza del ruolo dell’Accademia, che nella classicità rivendica le sue radici e che edificò il Teatro Olimpico fra il 1580 e il 1585.
Quando Francesco Rucco ci presentò il nuovo direttore degli Spettacoli Classici, Giancarlo Marinelli, questi illustrò una visione strategica del suo mandato, sottolineando proprio lo stretto rapporto fra il Teatro e l’Accademia, affermazioni che mi riempirono di soddisfazione e aspettative.
Lo scorso anno non ho perso una sola manifestazione teatrale: forse dovevo rifarmi dei tanti, troppi anni di forzata astinenza.
Del Comitato organizzatore, che affianca Giancarlo Marinelli, fanno parte due qualificati accademici (Maria Elisa Avagnina e Cesare Galla), esperti di Teatro Olimpico e di opere classiche. E la grande tragedia antica torna ad essere il cuore del programma.
All’Accademia è stato affidato il compito di curare l’edizione di un agile volume, colto e vario, che accompagnerà il Ciclo e ne comunicherà i contenuti. Il volume avrà come titolo “Le prospettive dell’Olimpico”, in riferimento all’elemento architettonico-teatrale, ma anche inteso in senso metaforico. Sarà curato da Cesare Galla e comprenderà interventi di accademici specialisti nei temi trattati: Maria Elisa Avagnina, Maria Grazia Ciani, Monica Centanni e Sergio Perosa.
Nella nota per la stampa diffusa per la presentazione di questo Ciclo affermo, con piena convinzione, che è un orgoglio partecipare alla Stagione dei Classici anche nel 2020, un anno così drammatico per la pandemia del Coronavirus, che rievoca la peste dell’Iliade, che colpì gli Achei con le frecce di Apollo per punire Agamennone, e la morte di Pericle nel tremendo flagello che devastò Atene nel 430 a.C.
Fare teatro oggi significa davvero essere testimoni dell’umanità e dei suoi valori fondanti. Un grazie va quindi a chi ha voluto e pensato questo Ciclo di spettacoli, necessariamente diverso nella forma, assolutamente speciale nella sostanza, e in particolare a Giancarlo Marinelli, scrittore ed artista per il quale provo profonda ammirazione, apprezzandone la capacità professionale e l’entusiasmo.
Con lui, a Vicenza, viviamo un momento di “rinascimento” della classicità nel Teatro Olimpico.
Non so se definire Giancarlo “demiurgo” o “taumaturgo”. Una cosa è certa: l’interesse che hanno suscitato gli Spettacoli Classici nel 2019 non si vedeva e non si sentiva da anni in questo Teatro, così tanto partecipato con infiniti applausi.