IL QUARTO D’ORA ACCADEMICO
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Anche le suore parteciparono alla Resistenza
di Albarosa Ines Bassani
Suore nella guerra, suore che parteciparono alla Resistenza. Sono piccole storie sconosciute che aggiungono una riga inedita alla grande Storia del secondo conflitto mondiale.
Storie che nascono da centinaia di lettere, cronache e resoconti scritti dalle Dorotee di Vicenza sotto gli allarmi, i bombardamenti, le fughe. Le carte provengono da varie parti d’Italia, dalla Sicilia alla Toscana, dalla Liguria al Veneto e perfino dal campo di prigionia inglese in Palestina. Narrano la guerra vissuta dalle suore insieme ai malati e ai vecchi negli ospedali e nei ricoveri, ai detenuti nelle carceri, ai bambini negli orfanotrofi, ai ragazzi nelle scuole, alla gente nei paesi di campagna e nei quartieri poveri delle città.
Ma rivelano anche un’altra guerra, meno conosciuta. Quella combattuta in segreto da alcune religiose che rischiarono la vita per aiutare ebrei perseguitati, nascondere militari e prigionieri fuggiaschi, appoggiare operazioni partigiane. Tutti episodi venuti alla luce a guerra finita, quando le protagoniste trovarono il coraggio di parlare o di scrivere, superando la riluttanza che le aveva trattenute a lungo in silenzio, per paura, ma anche per un senso di modestia verso la propria persona.
Suor Pier Damiana e le donne ebree, suor Demetria l’angelo di San Biagio, suor Diodata e il ragazzo camicia nera, suor Felicitas e il capo partigiano, suor Urbanina e i prigionieri inglesi. Queste suore, come tante altre sconosciute, sono le silenziose protagoniste di una storia che nessuno, forse, avrebbe mai raccontata. Con una dedizione e un coraggio che loro ritenevano normali, ma che a noi oggi paiono straordinari, si misero dalla parte dell’uomo da soccorrere e da curare, senza fare alcuna distinzione, indipendentemente dallo schieramento militare o politico a cui apparteneva.
Eppure, in quei momenti confusi e difficili da capire, quando si trattò di fare una scelta, quelle suore decisero di rischiare la vita per aiutare chi era più debole o perseguitato. E tutte scelsero d’istinto di mettersi dalla parte di chi lottava per la libertà.