Accademico Ordinario f.r.

Accademici Olimpici, Lettere e Arti

 

Cenni Biografici
Giuseppe De Marzi, Bepi. Nato a Castello d’Arzignano. Alcune sue frasi: “Detesto tutte le armi, anche i temperini. Ho fatto in tempo a diventare figlio della lupa: credevo che la emme all’incrocio delle bandoliere volesse dire Mamma. A quattordici anni ho cominciato a suonare l’organo in chiesa e non ho più smesso. Ho studiato la musica per obbedienza ai miei genitori. Scrivo versi elementari e li faccio cantare. Dichiaravo l’amore alle bambole di mia sorella inventando nomi e cantilene. Oh, l’infantilismo dei nastrini sul petto e altri comici addobbi. Il mio amore più grande è il canto gregoriano. Morirò nell’avvilimento per il degrado della musica liturgica in Italia”.
Il nonno materno era un artigiano di Milano con il posto fisso alla Scala. Il nonno paterno era il fornaio di Castello con probabili origini abruzzesi. Per difendere un kebabbaro che un assessore di Vicenza voleva allontanare dal centro città, Bepi ha iniziato la protesta pubblca con endecasillabi danteschi: “Io che mi son dei Marsi discendente / di quei pastori dell’Abruzzo forte / con passi sul Velino e sul Sirente…”. Forse è proprio un venetomarsicano.
Ha suonato l’organo e il clavicembalo nei Solisti Veneti di Claudio Scimone per una ventina d’anni, percorrendo tutto il mondo e registrando Concerti, Opere, Oratori. Ha insegnato Organo, Composizione organistica e Canto Gregoriano nell’Istituto Musicale di Vicenza, dove è stato anche collaboratore dell’insegnante di Canto Elena Fava Ceriati. Monsignor Dalla Libera l’ha chiamato a insegnare pianoforte nei Seminari Diocesani. Claudio Scimone, direttore, l’ha voluto nel Conservatorio Pollini di Padova. Il mestiere di insegnante l’ha iniziato nelle Scuole Medie a Tempo Pieno di Valdagno, dove, con gli alunni, ha composto “La nostra Messa” per un poetico cantare collettivo con chitarre e percussioni. Ha lavorato a lungo con Padre Turoldo e con il giovane intellettuale lombardo Ismaele Passoni alla realizzazione di Salmi, Inni e Cantici per il decoro della liturgia: versioni strofiche di ispirata poesia e musiche facilmente memorizzabili per l’Assemblea, ma non gradite dalla Chiesa Italiana. A Vicenza ha fondato e diretto per qualche anno il Coro Polifonico “Nicolò Vicentino”. Nel 1958 ha fondato il Coro del CAI di Arzignano, gruppo maschile, diventato poi “I Crodaioli”. Il più diffuso nel mondo è “Signore delle cime”, tradotto in una decina di lingue e adattato anche da complessi sinfonici. Per alcuni testi, come “Joska la rossa” e “L’ultima notte degli alpini”, ha collaborato il poeta Carlo Geminiani. Mario Rigoni Stern ha proposto la storia dell’Ortigara con le parole del canto “Volano le bianche”. Ripete e ripete la frase di Turoldo: “I potenti della terra, con una mano giurano per la pace e con l’altra fabbricano armi”.
E’ stato nominato Commendatore dal Presidente Mattarella.

Elenco pubblicazioni
1. La Casa Musicale Carrara di Bergamo ha pubblicato in cinque raccolte le sue azioni didattiche per la Scuola Materna e Primaria.
2. Le Edizioni Curci di Milano hanno registrato e pubblicato in nove raccolte più di cento canti nuovi composti per il suo Coro.
3. Nel 2002, a cura dei giornalisti Paola Cremonese e Cesare Galla, è stato pubblicato da Galla in Vicenza il volume “L’esclusiva dell’evento” contenente una settantina di suoi articoli di vario genere, scritti per Il Giornale di Vicenza e altri Quotidiani veneti.